Robert Frank

«Quel senso di pazzia che c’è in America quando il sole scotta sulle strade e viene musica dal juke-box o da un vicino funerale è ciò che Robert Frank ha fermato in queste straordinarie fotografie scattate viaggiando per quarantotto stati su una vecchia auto usata (grazie a una borsa di studio Guggenheim) e fotografando, con l’agilità, il mistero, il genio, la tristezza e la strana segretezza di un’ombra, scene che non si erano mai viste sulla pellicola.» – Jack Kerouac, dall’introduzione a “The Americans”.

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Le foto di Robert Frank (Zurigo, 1924) ripercorrono un percorso che, a partire dai primi lavori incentrati sull’osservazione dei fenomeni sociali e delle contraddizioni del mito americano, passa per il cinema e lo conduce ad originali sperimentazioni (polaroid, fotomontaggi e scatti digitali).

Frank è però noto per esser stato un testimone dell’America negli anni ’50 e ’60 come nessun altro fra i suoi contemporanei.

Il suo sguardo irriverente e smitizzante si è soffermato su particolari del quotidiano, sui volti, sulle strade e, in genere, sulla vita americana di provincia, negli anni della beat-generation. Forse proprio per questa sua irriverenza, le sue opere, di grande impatto emotivo, destarono forti dissensi nella società americana, poco incline, all’epoca, a riconoscersi in ritratti non celebrativi e fuori dall’ordinario.

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Robert Frank rompe infatti gli stilemi del linguaggio fotografico e del reportage classico dei suoi tempi con nuovi punti di vista, atmosfere cupe e toni low-key, esteriorizzando i segni che si porta addosso per via di alcuni drammi familiari.

La sua indagine è una riflessione personale sulla fotografia e sulla società contemporanea.

Con i soldi ricevuti dalla Fondazione Guggenheim di New York, intraprende, fra il 1955 ed il 1956, un pellegrinaggio “on the road” per gli Stati Uniti, scattando oltre 24.000 immagini.

Nel 1958 pubblica a Parigi, presso l’editore Robert Delpire “Les Américains”, una selezione di 83 immagini tratte dal viaggio americano. L’anno successivo il volume viene dato alle stampe negli Stati Uniti dalla Grove Press con l’introduzione di Jack Kerouac ed il titolo “The Americans”.

Nel 1959, insieme al pittore Alfred Leslie, dirige il suo primo film, “Pull My Daisy”. Scritto e narrato da Jack Kerouac e interpretato, tra gli altri, da Allen Ginsberg e Gregory Corso, il film sarà considerato l’opera prima del “New American Cinema”.

Nel 1994 Frank dona gran parte del suo archivio alla National Gallery of Art di Washington che crea la “Robert Frank Collection”. Partita da Londra nel novembre 2004, tra il 2005 e il 2006 un’ennesima retrospettiva della sua vita artistica gira il mondo: “Robert Frank: Story Lines”.

A partire da ottobre 2008, la galleria Franca Sozzani di Milano ha in programma una importante retrospettiva sul suo lavoro.

Le immagini di questo articolo provengono dal libro:

Robert Frank
Nouvel Observateur, Delpire
Collection Histoire de la Photographie
Paris, 1976, in-8 carré, cartonnage éditeur illustré
95 pagg. – € 18,00

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