Archivio per TIME

9/11

Posted in archivi storici with tags , , , , , , , , , , on 11 settembre 2008 by Paolo Del Signore

Mi ricordo il momento. Ero seduto alla mia scrivania, qualche voce nell’open space dove allora lavoravo e subito andai “a vedere”. Era il sito della CNN e iniziavo a vedere l’immagine di un qualcosa di fumante in un grattacielo, grazie ad una webcam che ci teneva legati a ciò che avveniva oltre l’oceano. Dai primi titoli posti accanto al video in diretta, pareva trattarsi di una tragica fatalità che interessava una delle due torri gemelle, di cui non ricordavo neanche l’ esistenza. Dopo pochi minuti, giusto il tempo di capire che era stato un aereo a colpire l’enorme grattacielo, subito percepii un altro lampo, osservando il bagliore inconsueto attraverso la visione approssimativa della webcam, un’esplosione – capii un attimo dopo – praticamente “vista in diretta”. Il brusio nell’open space divenne una sorta di mormorio indistinto, poi più netto; gruppi di persone si avvicinavano per commentare, piuttosto scossi. Infine ciascuno tornò ai propri posti, tentando di lavorare, anche se non c’era verso di riuscirci. Non poteva essere una coincidenza, non era più un tragico incidente. Forse qualcosa sarebbe cambiato per tutti.

Credo che ciascuno abbia un ricordo di quel momento, qualsiasi sia il tipo di idea che si sia fatto successivamente, un ricordo legato al luogo in cui ha vissuto quel momento, a come lo abbia appreso, alla successiva consapevolezza, per me acquisita molto lentamente.

Dopo una settimana, forse anche meno (il tempo pareva scorrere con estrema rarefazione in quei giorni), riuscii a prendere una copia di un’edizione speciale del TIME, dedicata a “9/11”. Dalla prima foto in copertina mi accorsi che era quella visione delle cose che mi mancava, nonostante tutte le ore di televisione e di immagini, era un guardare diverso quello che pareva mancare per riuscire a rendere davvero reale, ossia davvero umano, quello che avevo appreso solo a livello di informazione e che non riusciva a sedimentarsi nella mia mente (era come il pulviscolo terribile e pregnante derivato dall’abbattimento dei due enormi giganti di acciaio e cemento e carne ed ossa e mobili e carta e denaro e lacrime e certezze e speranze).

Continua a leggere